Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Mostre: a Genova il diario di viaggio del Capitano d'Albertis

Mostre

Mostre: a Genova il diario di viaggio del Capitano d'Albertis

'Colazione a Melbourne e pranzo a Yokohama'. Trovate foto Lindt

GENOVA, 16 novembre 2021, 16:27

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

'Colazione a Melbourne e pranzo a Yokohama' è il titolo della mostra (curata da Maria Camilla De Palma, in collaborazione con Ken Orchard e Monica Galassi) che, dal 18 novembre al 6 marzo nel suggestivo Castello d'Albertis a Genova, racconta l'albo di viaggio di Enrico Alberto D'Albertis e le fotografie australiane di John William Lindt. La mostra nasce dai ricordi materiali del primo viaggio intorno al mondo del capitano d'Albertis, dal Borneo al Perù, attraverso India, Australia e Nuova Zelanda, Cina e Giappone, Stati Uniti e Centroamerica. Esposti come in una camera delle meraviglie e riproposti in trofei di caccia secondo l'allestimento dell'epoca voluto dallo stesso d'Albertis, questi oggetti materializzano lo sguardo ottocentesco verso l'Altro, aiutando il visitatore a passare da una concezione in cui le popolazioni indigene extraeuropee erano trattate come oggetto di scatti fotografici ed esposizioni esotiche, a una in cui vengono coinvolte come soggetto della storia. Tra le numerose storie, ce n'è una che ha aperto per il museo nuove e inaspettate narrative e connessioni: la ricevuta di acquisto dallo studio di Melbourne del fotografo tedesco J.W. Lindt (1845-1926) di immagini scattate in Australia, scatti costruiti in studio da Lindt stesso, che ritrae aborigeni australiani e paesaggi pittoreschi. Le collaborazioni con Monica Galassi e il suo progetto Archivi Aborigeni in Italia hanno messo in luce l'importanza di queste fotografie per la ricostruzione della storia coloniale australiana e con Marika Duczynski ha messo in luce come questa documentazione sia connessa a persone e culture viventi e non ferme nel tempo.
    Infine, l'incontro nel 1878 di d'Albertis con Edoardo Chiossone che viene celebrato con una sala dedicata al Giappone. Tra queste, l'albo di fotografie di usi e costumi giapponesi, realizzate e stampate da Raimund von Stillfried nel suo studio di Yokohama
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza